Il mio spazio qui vuole essere senza pretese, un angolo di mondo virtuale dove chi vuole possa lasciare istruzioni sull'uso di questa , grande , meravigliosa e stranissima cosa che è la vita ....il titolo e l'idea mi sono stati ispirati da una carissima amica ...

giovedì 29 maggio 2008

Se avessero saputo ...

Ieri con due clienti-amici , nel senso che li ho conosciuti prima come clienti poi siamo diventati amici , ma che ora potrei tranquillamente definire amici-clienti ( che gioco di parole assurdo ! ) .... sono stato nel Veneto .

Bassano del Grappa , una bellissima cittadina , piena di storia .
Non sono Alpino , non ho nemmeno fatto il militare , ma la curiosità mi ha spinto a coinvolgere i miei compagni di viaggio sulla cima del Monte Grappa ( adoro la grappa , ma non c'entra).
Lassù durante la Prima Guerra Mondiale , morirono più di 20.000 uomini tra austroungarici e italiani . Una carneficina . Morti per un ideale o morti mandati al macello ?
E' il dubbio che sempre mi ha assalito leggendo le cronache dell'epoca e la saggistica sul tema.
L'Italia di quel tempo era povera , prevalentemente contadina , i giovani di leva ( mio nonno paterno era del '99 e fù Cavaliere di Vittorio Veneto ) non parlavano nemmeno l'italiano ma si esprimevano in dialetto , nell'unica lingua che sentivano propria.
Su quelle alture mi sono immaginato diciottenne , mi sono immedesimato nel Marco del 1979 , con la mia vespa 125 , il mio mangianastri , le ragazze , le vacanze in sacco a pelo , le nottate a parlare con gli amici ecc ecc ecc ...lì , su quelle vette ...nel 1918 con un fucile in mano , gli scarponi nel freddo delle trincee a sparare ad un nemico coetaneo ...spaventato tanto quanto me .... spaesato tanto quanto me ....con davanti una vita tanto quanto me ....
Terribile ... terribile constatare che per gran parte di quei diciottenni non c'è nemmeno una lapide con il nome a ricordo ...nemmeno i resti ...ossa frantumate dagli obici .... polvere.
Morti eroicamente si legge . Già . Per la Patria . Già .
Non voglio fare il revisionista , ma oggi si sa benisismo che quel che ci hanno raccontato a scuola non era l'assoluta verità .... che non morirono 650.000 giovani italiani per liberare l'Alto Adige ( O come lo chiamano loro Sud Tirolo ) Trieste , l'Istria ..... no quella fù la scusa ..il vero motivo era anche allora di geoeconomia ....soldi ...potere ....
La storia si ripete .... anche ai giorni nostri ...si fà la guerra per la democrazia ma dietro ci sono i soldi del petrolio ...
Su quella vetta mi sono vergognato .... vergognato di me stesso ... delle mie insoddisfazioni dei miei lamenti .... mi sono sentito piccolo di fronte a quei ragazzi che sono morti pensando di farlo per un ideale ....che non sono solo quelli retorici di Patria e Nazione .... ma sono quelli ben più importanti di onore e di moralità . Che oggi sembrano impossibili da ritrovare.
Se quei ragazzi del '99 avessero saputo come sarebbe finita la loro Patria avrebbero gettato il fucile .....
Di seguito una canzone ...bellissima


La guerra di Piero di De Andrè....che in queste poche riesce a trasmettere tutto il dramma e l'orrore di un uomo costretto ad uccidere per non farsi uccidere... condannato per sempre dalla sua riflessione.


La guerra di Piero
Fabrizio de André
Dormi sepolto in un campo di grano non è la rosa non è il tulipano

che ti fan veglia dall'ombra dei fossi ma son mille papaveri rossil

ungo le sponde del mio torrente voglio che scendano i lucci argentati

non più i cadaveri dei soldati portati in braccio dalla corrente

così dicevi ed era inverno e come gli altri verso l'inferno

te ne vai triste come chi deve il vento ti sputa in faccia la neve

fermati Piero , fermati adesso

lascia che il vento ti passi un po' addosso

dei morti in battaglia ti porti la voce

chi diede la vita ebbe in cambio una croce

ma tu no lo udisti e il tempo passava con le stagioni a passo di giava

ed arrivasti a varcar la frontiera in un bel giorno di primavera

e mentre marciavi con l'anima in spalle vedesti un uomo in fondo alla valle

che aveva il tuo stesso identico umore ma la divisa di un altro colore

sparagli Piero , sparagli ora e dopo un colpo sparagli ancora

fino a che tu non lo vedrai esangue cadere in terra a coprire il suo sangue

e se gli sparo in fronte o nel cuore soltanto il tempo avrà per morire

ma il tempo a me resterà per vedere vedere gli occhi di un uomo che muore

e mentre gli usi questa premura quello si volta , ti vede e ha paura

ed imbracciata l'artiglieria non ti ricambia la cortesia

cadesti in terra senza un lamento e ti accorgesti in un solo momento

che il tempo non ti sarebbe bastato a chiedere perdono per ogni peccato

cadesti interra senza un lamento e ti accorgesti in un solo momento

che la tua vita finiva quel giorno e non ci sarebbe stato un ritorno

Ninetta mia crepare di maggioc i vuole tanto troppo coraggio

Ninetta bella dritto all'inferno avrei preferito andarci in inverno

e mentre il grano ti stava a sentire dentro alle mani stringevi un fucile

dentro alla bocca stringevi parole troppo gelate per sciogliersi al sole

dormi sepolto in un campo di grano

non è la rosa non è il tulipano

che ti fan veglia dall'ombra dei fossi

ma sono mille papaveri rossi......




1 commento:

  1. Le civiltà che smettono di credere nei valori umani concludono la loro esistenza nella maniera più tragica possibile: distruggendo altre civiltà e in sostanza autodistruggendosi.
    E' proprio il concetto di tempo, la percezione del suo trascorrere, che ci mette in condizioni di comprendere se determinate forme di esistenza possono essere considerate irreversibilmente superate o no.
    La morte ha qualcosa di paradossale: pur essendo uno dei momenti più significativi nella vita di una persona, perché la conclude e perché intorno ad essa il pensiero ha elaborato riflessioni e rappresentazioni a non finire, non è traducibile in alcuna esperienza.
    p.s:
    Molto commovente davvero, purtroppo la vita riserva un'infinità di modi per morire!!
    Rosydolphindestiny

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