Il mio spazio qui vuole essere senza pretese, un angolo di mondo virtuale dove chi vuole possa lasciare istruzioni sull'uso di questa , grande , meravigliosa e stranissima cosa che è la vita ....il titolo e l'idea mi sono stati ispirati da una carissima amica ...

lunedì 9 giugno 2025

30 anni di infinito amore

10 giugno 1995 - 10 giugno 2025 , 30 anni di infinito amore.

Dopo quattro anni torno a scrivere sul mio blog che per un certo periodo della mia vita è stato una sorta di banca delle emozioni e lo faccio per un'occasione speciale , domani 10 giugno 2025 ricorrono i 30 anni dal mio primo viaggio in Irlanda . Inizio questo mio post con l'incipit del racconto che ho iniziato qualche anno fà e che come tantissime cose nella mia vita non ho mai finito ....


“QUANDO AN VA’ IN IRLANDA ?”

Storia di un amore infinito


Introduzione

Voglio fugare subito ogni dubbio , non è un racconto in lingua bergamasca . 

La precisazione è dovuta non solo per via del titolo ma anche perchè chi mi conosce sa quanto ami l’idioma della mia terra natia.

No ! Semplicemente ho voluto intitolare questo mio modesto tributo alla terra di Erin , con la domanda ricorrente che ancora oggi mi rivolge chi è stato con me lassù quando ci incontriamo e cioè , traducendo : “ quando andiamo in Irlanda ? “ 

Una sottile chiosa , avrebbero potuto chiedermi o mi potrebbero chiedere “quando torniamo” , invece no , in quel “andiamo” c’è tutto . Perché non è un ritorno.

E’ andarci e basta. 

Il tornare presuppone un abbandono , l’andarci testimonia un amore.

Ed è proprio questo amore che spero traspaia dai tanti miei “andare in Irlanda” che mi accingo a raccontare.

CAPITOLO I

La prima volta

La decisione

Era una di quelle sere d’aprile che ti riconciliano con la vita , l’aria frizzante e il profumo primaverile dell’erba rendevano l’allenamento una piacevole fatica.          Militare nella squadra di calcio di Crespi d’Adda era una soddisfazione enorme farlo in quegli anni con quel gruppo di ragazzi era un privilegio !

Non eravamo fenomeni ma un terzo posto in Terza Categoria per l’Aurora e di conseguenza per noi era come vincere lo scudetto . Insomma il tanto agognato “gruppo” che fa la fortuna di ogni allenatore vincente era in quella squadra più di una realtà.

Tra un allungo e uno scatto nacque l’idea di fare un viaggio alla fine del Campionato. Io nel 1995 avevo 33 anni ero il più vecchio , gli altri si rivolsero a me quasi per avere una sorta di “accompagnatore maturo” , detto in soldoni “quello che resta sobrio per guidare mentre gli altri si stravaccano “.

Dopo qualche timido accenno a Olanda o Grecia fu Albi a proporre l’Irlanda, lui c’era già stato in mountain bike alcuni anni prima e si era ripromesso di tornare.

Terminate le docce il quartetto si era formato Io , Albi , Angelo e il Panse , destinazione : Irlanda.

Ricordo ancora il nome del Tour Operator, la Clipper Viaggi .

Data del volo 10 giugno , formula prescelta Fly & Drive , durata sette giorni.

Alea iacta fuit.


In un giorno di pioggia

L’Irlanda allora per me era la patria degli U2 , il posto dove facevano la Guinness ( che ho sempre apprezzato sin da ragazzo ) , la terra dei folletti , dei druidi e delle leggende dei boschi . 

Conoscevo poi  la loro , chiamiamola …“avversione” nei confronti degli inglesi ma la consideravo più una faccenda religiosa che non collimava con il mio essere ateo , piuttosto che un tema storico-politico a cui interessarmi. Perciò ero a conoscenza dell’IRA delle bombe nei Pub di Belfast e di Londonderry ( che poi è Derry )

Pensandoci bene comunque ho da sempre avuto un “debole” per tutto quello che sa di profondo nord e non necessariamente irlandese.

Da ragazzino in TV andavo pazzo per la serie Gianni e il Magico Alverman  ( il folletto che veniva da Avalon )  .

Ho letto divorandoli i fumetti della Marvel del mitico Thor di Odino di Loki di Asgard del Valhalla . 

Musicalmente poi siamo al top , ho amato e amo il flauto di Jan Anderson e le atmosfere folkeggianti dei suoi Jethro Tull . Le fiabe prog dei Genesis che parlano di Unifauni di Fontane di Salmaci  di Giant Hoghweed e di Cavalieri di Moonlith . 

“We come from the land of the ice and snow,

From the midnight sun where the hot springs flow”

Cantava Robert Plant con i suoi dirigibili in Immigration Song.

Insomma il luogo più a nord dove fino ad allora ero stato era Zurigo ( guarda caso per vedere un concerto dei Genesis) , stavo per riempire con almeno altri 2000 km quel gap .

Atterrammo a Dublino nel primo pomeriggio con un volo Aerlingus ( O’Leary a quel tempo era ancora alle prese con agli aeroplanini di carta )  , piovigginava .      Solo più tardi avrei scoperto i versi dei Modena City Ramblers , fu proprio in un giorno di pioggia che la conobbi .

Ecco questo è l'incipit del mio racconto,chissà se mai lo finirò.
Comunque da allora salvo rare parentesi di due/tre anni dovute rispettivamente a situazione economica , covid e di nuovo situazione economica ogni anno il richiamo di quella terra per me è stato irresistibile.
Anzi nel 2007 e nel 2008 ci sono andato anche due volte!!

Non so spiegarlo il perchè ... come si spiega l'amore ? 
Ricordo come fosse ieri una sensazione fortissima quando mi accinsi a scendere la scaletta dell'aereo a Dublino . Sentii fortissima la sensazione di essere già stato li , di aver già sentito quel profumo ...il profumo d'Irlanda.

Sensazioni che nel corso di quel primo viaggio si sono ripetute come quando vidi per la prima volta l'oceano a Lahinch e le mie narici si riempirono di quel vento che sapeva di mare e di immensità . Ancora una volta sentii di avere un dejà vu !

Oppure quando lasciata l'auto sul ciglio di una strada , che era poco più di un sentiero arrivai sulla terrazza natuale delle Cliffs of Moher . Allora non c'era nulla di quello che c'è oggi . Niente parcheggi , un cartello di legno con l'indicazione "turistica" e nient'altro. Mucche e pecore al pascolo e lui ...il vento ! Il vero signore dell'oceano , piovigginava e ricordo rimasi sul ciglio di quei 215 metri a strapiombo sul mare a farmi pervadere d'immenso .

Quel viaggio in Irlanda ha influenzato parecchio la mia vita . 
Mia figlia nata l'anno dopo doveva chiamarsi Erika ( la pianta che cresce spontanea lassù )o Irene scegliemmo Irene anche perchè pronunciato in inglese ( airin ) ha molta assonanza con il nome gaelico dell'isola Erin.

Nel corso di quel viaggio comprai una musicassetta in un negozio di musica di Ennis perchè era in bella mostra sugli scaffali e l'ascoltammo per tutte i 3500 km fatti in lungo e in largo . Era No Need To Argue dei Cranberries . 

L'anno dopo When You're Gone , tratta da To The Faithfull Departed sempre di Dolores & C. diventò la ninna nanna di mia figlia...non si addormentava senza ascoltare il mio stonatissimo doobida doobida...

Grazie all'Irlanda ho conosciuto persone fantastiche con le quali ho ancora un fortissimo legame .


La "gita" in Irlanda con gli amici all'inzio degli anni 2000 era diventata oltre che un pretesto per bere dell'ottima birra e concedersi un pò di relax anche una sorta di terapia di gruppo . Ricordo di quella volta a Clifden , entrammo in un Pub alle quattro del pomeriggio per berci una birra , era novembre a quell'ora lassù in quel periodo è buio pesto e trovammo il camino acceso che bruciava torba . Insomma ne uscimmo a mezzanotte e dovevo percorrere  ( io sono sempre stato il driver uffciale ) i quasi 170 km che separano Clifden da Doolin dove eravamo alloggiati . Dopo 5 minuti di viaggio gli altri 5 occupanti della Zafira dormivano come ghiri . 
Li riportai tutti interi e dormienti al B&B Sea View di Doolin.

Insomma avrei decine e decine di espisodi da narrare . 

Ma voglio chiudere questo mio post con una dedica speciale . 
Nel novembre 2007 in Irlanda eravamo tre uomini e due donne .  
Passammmo una settimana stupenda. 
Una di queste donne era una mia parente stretta di qualche anno più anziana di me.
Rimase entusiasta tanto che spesso mi scriveva " quando torniamo Marco ? " 
Come già detto sono stato qualche anno senza andarci per motivi economici , ci tornai con mio figlio grazie a un regalo di mia figlia ( eh si ho dei figli fantastici ) e qualche anno dopo solo tre giorni per un Open Day con mia figlia all'Università di Cork. 

Poi arrivò il COVID . 

Un giorno quando il Covid era sparito dai radar lei mi scrisse " Marco dobbiamo andare , quella in Irlanda con te è stata la vacanza più bella della mia vita " 

Le risposi " Appena riesco organizzo " 
Qualche mese dopo morì per un tumore contro il quale lottava da decenni .
Andai a farle visita il mattino presto in una di quelle fredde case del commiato . Eravamo soli io e lei . Sollevai il suo cuscino e vi lasciai un trifoglio verde con la scritta Irlanda che portavo sempre con me in auto. 

Non ho rimpianti nella mia vita tranne quello di non essere riuscito a riportare mia cugina in Irlanda prima che morisse .

Slaintè Carla .

Of all the money that e'er I hadI have spent it in good companyOh and all the harm I've ever doneAlas, it was to none but me
And all I've done for want of witTo memory now I can't recallSo fill to me the parting glassGood night and joy be to you all
So fill to me the parting glassAnd drink a health whate'er befallsThen gently rise and softly callGood night and joy be to you all
Of all the comrades that e'er I hadThey're sorry for my going awayAnd all the sweethearts that e'er I hadThey would wish me one more day to stay
But since it fell into my lotThat I should rise and you should notI'll gently rise and softly callGood night and joy be to you all
So fill to me the parting glassAnd drink a health whate'er befallsThen gently rise and softly callGood night and joy be to you all
But since it fell into my lotThat I should rise and you should notI'll gently rise and softly callGood night and joy be to you all
So fill to me the parting glassAnd drink a health whate'er befallsThen gently rise and softly callGood night and joy be to you all
Good night and joy be to you all


 
Pagina di Esempio Ciao.